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sabato 27 gennaio 2018

“In memory of … Negazionismo, Leggi Razziali perché non siano solo un ricordo”. Alla Fondazione Palmieri di Lecce



L’Associazione Thorah in questo mese ha formalizzato l’ingresso neIla Federazione Italia-Israele. Entrando nella grande famiglia della Federazione Italia-Israele, l’Associazione Thorah ha la possibilità di portare il suo messaggio di Luce, oltre i confini nazionali. La sua testimonianza diretta con le sue scelte di ricerca, culturali, morali testimonia che l’Associazione tutta è in armonia con la cultura, la storia, la voglia di crescere e la tradizione del popolo ebraico. La serata del 28 gennaio 2018 in occasione anche quest’anno della celebrazione della Giornata della Memoria, l’Associazione Thorah, ha organizzato un’azione culturale e performativa che vedrà coinvolta la società civile, culturale sodale alle iniziative della suddetta associazione che compostamente confluiranno alle ore 18,30 del 28 gennaio 2018 presso la Fondazione Palmieri in Vico dei Sotterranei a Lecce, portando con sé delle valigie vuote simbolo di un viaggio senza ritorno e speranza proprio come lo è stato il viaggio dei deportati nei campi di concentramento nazisti. In sottofondo in un primo momento il lamento di una sirena che cupa, in loop, richiama il pericolo di un bombardamento e poi successivamente alcuni brani della shoah ebraica. Si leggeranno brani del celebre “Diario” di Anna Frank, e dall’opera di Primo Levi, “Se questo è un uomo”. Inoltre si aprirà un dibattito su negazioni e leggi razziali, con l’obiettivo di evidenziare orrori ed omissioni che non solo non fanno parte del passato, ma che a tutt’oggi continuano a essere oggetto di infamanti considerazioni sul popolo ebraico e la loro terribile storia nel secondo conflitto mondiale, oltre che nella deriva contemporanea sempre più cieca e ignorante. La manifestazione ha per titolo “In memory of … Negazionismo, Leggi Razziali perché non siano solo un ricordo”. Sono previsti gli interventi del Presidente dell’Ass. Thorah Grazia Piscopo, Maurizio Nocera (ANPI LECCE) e Giorgio Pala (Presidente Ass. Carpe Diem)

Inoltre durante la serata verranno proiettate le immagini delle opere di artisti israeliani come Ilana Yaron, Carmela Zak, Izhak Kazman, legati da un’idea espositiva di Varda Rotstein Mayer Ph.D e Rachel Ziv. Nello specifico il filo conduttore delle immagini presentate è la Stella di David, uno dei simboli più antichi della storia, già diffuso da millenni in India ed in altre culture prima di diventare il simbolo delle religione ebraica. La forma dell'esagramma, il poligono stellato a sei punte, deriva dalla forma del Lilium Candido, il bellissimo fiore noto anche col nome di giglio della Madonna o giglio di San Luigi o ancora giglio di Sant'Antonio. La scelta del simbolo dalla forte valenza simbolica ha l'obiettivo di promuovere e tutelare la cultura ebraica e contrastare l'antisemitismo in tutte le sue forme.

venerdì 26 gennaio 2018

* Binario 21di Donato Di Poce



















Al Binario 21
C’Era un bambino con le scarpe bianche
Mentre lo caricavano sul treno
Una scarpa bianca si slaccio
Non voleva partire.

Durante il viaggio
Che attraversò l’Europa
Non vide mai le stelle
Né panorami mozzafiato,
Solo qualche albero solitario
Che sembrava piangere anche di notte.

Vedeva solo gli occhi disperati di sua madre
Corpi accalcati in cerca di un respiro.

Poi un giorno il treno si fermò
Forse nel suo cuore sapeva
Che l’arrivo era la fine
Per questo non voleva partire.

Quel Bambino, non vide più nulla
Non ricordò più nulla
Non sognò più nulla.

Ma ad Auschwitz
Ancora oggi in una stanza
C’è una scarpa bianca
Che aspetta che qualcuno
Vada ad allacciarla.

Su quella scarpa bianca
Persino la ruggine
Si trattiene e non osa
Corrodere quel gesto di memoria
Quel gesto di speranza
Quel viaggio a ritroso
Che il bambino sognava
Da Auschwitz al Binario 21.

***
Auschwitz/Milano, 27/1/2012

* dal Libro "Lampi di verità" I Quaderni del Bardo Edizioni, 2017 pag. 28 (Lecce) Opera sotto la cover del libro di Ennio Bencini

giovedì 25 gennaio 2018

Viaggio nella Memoria - Testimonianza di Liliana Segre_ parte 5

Viaggio nella Memoria - Testimonianza di Liliana Segre_ parte 4

Viaggio nella Memoria - Testimonianza di Liliana Segre_ parte 3

Viaggio nella Memoria - Testimonianza di Liliana Segre_ parte 2

Viaggio nella Memoria - Testimonianza di Liliana Segre_ parte 1

Liliana Segre racconta - Torino, 12 maggio 2016

LILIANA SEGRE - Una bambina di 13 anni ad Auschwitz

Liliana Segre - il racconto di un sopravvissuto ai campi di concentramento

venerdì 19 gennaio 2018

“In memory of … Negazionismo, Leggi Razziali perché non siano solo un ricordo”.

L’Associazione Thorah in questo mese formalizza l’ingresso neIla Federazione Italia-Israele. Entrando nella grande famiglia della Federazione Italia-Israele, l’Associazione Thorah ha la possibilità di portare il suo messaggio di luce, oltre i confini nazionali, e la sua testimonianza diretta con le sue scelte di ricerca, culturali, morali testimonia che l’Associazione tutta è in armonia con la cultura, la storia, la voglia di crescere e la tradizione del popolo ebraico. La serata del 28 gennaio 2018 in occasione anche quest’anno della celebrazione della Giornata della Memoria, l’Associazione Thorah, ha organizzato un’azione culturale e performativa che vedrà coinvolta la società civile, culturale sodale alle iniziative della suddetta associazione che compostamente confluiranno alle ore 18,30 del 28 gennaio 2018 presso la Fondazione Palmieri in Vico dei Sotterranei a Lecce, portando con sé delle valigie vuote simbolo di un viaggio senza ritorno e speranza proprio come lo è stato il viaggio dei deportati nei campi di concentramento nazisti. In sottofondo in un primo momento il lamento di una sirena che cupa, in loop, richiama il pericolo di un bombardamento e poi successivamente alcuni brani della shoah ebraica. Si leggeranno brani del celebre Diario di Anna Frank, e dall’opera di Primo Levi Se questo è un uomo. Inoltre si aprirà un dibattito su negazioni e leggi razziali, con l’obiettivo di evidenziare orrori ed omissioni che non solo non fanno parte del passato, ma che a tutt’oggi continuano a essere oggetto di infamanti considerazioni sul popolo ebraico e la loro terribile storia nel secondo conflitto mondiale, oltre che nella deriva contemporanea sempre più cieca e ignorante. La manifestazione ha per titolo “In memory of … Negazionismo, Leggi Razziali perché non siano solo un ricordo”.
 
Grazia Piscopo
Presidente

giovedì 18 gennaio 2018

"Tg2000 Il Post" - "I bambini della Shoah"

La Storia Siamo Noi - Shoah - Parte 2 (4/4)

Melodie ebraiche di Heinrich Heine. Traduttore: G. Calabresi. Curatore: L. Giacoponi (Giuntina)



Le "Melodìe ebraiche", scritte da Heinrich Heine (1797-1856) quando era ormai prostrato dalla malattia, concludono il "Romanzero", la sua ultima raccolta poetica, e rappresentano per certi versi il suo testamento spirituale nonché l'omaggio alla religione dei padri. In quest'opera il poeta cerca di far rivivere il mondo, che tanto lo affascinava, degli ebrei spagnoli nell'epoca aurea della cultura ebraica entro la sfera intellettuale araba. Le "Melodie ebraiche" rappresentano pertanto una sorta di approdo spirituale dopo i tentativi di sganciarsi, attraverso la conversione, dal mondo ebraico, sentito come ostacolo alla piena integrazione nella società e nella cultura tedesca. Cantando i poeti ebrei di Spagna Heine riesce a ridare voce a una tradizione millenaria. Sarà dunque proprio il linguaggio della poesia il luogo privilegiato in cui l'ebraismo di Heine troverà una "patria" e un rifugio. Il saggio introduttivo di Liliana Giacoponi si sofferma in particolare su un'identità scissa tra ebraismo e germanesimo, mostrando come il rapporto complesso con l'ebraismo, a partire dall'opera giovanile "Almansor" del 1820 e dal "Rabbi di Bacharach" (già iniziato negli anni fra il 1824 e il 1826 ma pubblicato solo nel 1840), caratterizzi comunque l'opera di Heine. La traduzione di Giorgio Calabresi qui utilizzata è accompagnata da un apparato di note che permette di ricostruire, in maniera meticolosa, il contesto in cui si muove l'autore.

mercoledì 17 gennaio 2018

La Storia Siamo Noi - Shoah - Parte 2 (3/4)

Oh Dio mio! di Anat Gov. Traduttore: E. Luttmann, P. Tierno (Giuntina)























La psicologa Ella riceve un misterioso paziente bisognoso di un consulto urgente, il signor D. Dopo pochi minuti di seduta scoprirà che si tratta niente meno che di Dio, un Dio molto umano, e alla ricerca di una cura per una depressione che dura, giorno più giorno meno, da duemila anni. Non è facile trattare un paziente di una tale levatura, per di più senza una madre da incolpare, ma Ella, con coraggio e ironia, saprà trovare la via per sciogliere i nodi che hanno fatto ammalare Dio, un Dio che si è ritratto dalla Storia, abbandonando la sua sublime creazione al libero arbitrio degli uomini. Un testo originale, pervaso nella migliore tradizione yiddish da un umorismo sagace, che diventa, battuta dopo battuta, una vera e propria argomentazione teologica.

martedì 16 gennaio 2018

La Storia Siamo Noi - Shoah - Parte 2 (2/4)

LTI. La lingua del Terzo Reich. Taccuino di un filologo di Victor Klemperer. Traduttore: P. Buscaglione (Giuntina)























"Nessun libro può sostituire il diario tragico di Klemperer: in esso è l'esperienza della distruzione a parlare, la violenza quotidiana della predicazione di morte. I lemmi, che egli sceglie per l'illustrazione del processo di formazione di una nuova lingua del potere, sono offerti alla sua intelligenza di filologo dalla sua vita quotidiana di perseguitato e si confrontano con la progressiva riduzione della sua esistenza a quella di un testimone. È un libro dal vero, che ci riconduce, con la meticolosa pedanteria di un cronista, a una storia aberrante come fosse ancora un presente." (dalla Prefazione di Michele Ranchetti)

Pesach Domandare e domandarsi