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sabato 27 maggio 2017

mercoledì 24 maggio 2017

Il Mistero degli Ebrei

Gerusalemme 4000 Anni in 5 minuti 720p

Zòhar. Un'antologia commentata del massimo testo cabbalistico. Curatore: D. C. Matt. Traduttore: R. Volponi (Giuntina)






















Lo Zòhar è un commento alla Torà, il Pentateuco, scritto sotto forma di romanzo mistico. L'eroe è Rabbi Shim'on figlio di Yochai, un saggio che visse nel secondo secolo in terra d'Israele. Nello Zòhar Rabbi Shim'on e i suoi compagni vagano attraverso le colline della Galilea scoprendo e condividendo i segreti della Torà. A un certo livello di lettura, figure bibliche come Abramo e Sara sono i personaggi principali, e i mistici compagni interpretano le loro parole, le loro azioni e le loro personalità. A un livello più profondo, il testo della Bibbia è semplicemente un punto di partenza, un trampolino per l'immaginazione. Per esempio, quando Dio intima ad Abramo Lekh Lekhà ("Vattene ... verso la terra che Io ti indicherò"), lo Zòhar insiste nel leggere le parole ebraiche in senso iperletterale: "Va' verso di te", cerca profondamente al tuo interno e scopri là il divino.

lunedì 22 maggio 2017

I segreti della creazione. Un capitolo del libro cabbalistico «Zohar» di Gershom Scholem. Traduttore: G. Bemporad (Adelphi)
























C'è un cuore nella Cabbala: è lo "Zohar", il libro dello Splendore, un immenso e rapsodico commento alla "Torah" nato sul finire del XIII secolo in ristretti circoli cabbalistici castigliani e destinato a imporsi come opera canonica di indiscussa autorità a fianco della "Bibbia" e del "Talmud". E c'è un cuore nello "Zohar": il capitolo dedicato alla creazione, chiuso nella lucentezza dei suoi 17 versetti e delle relative chiose. Poprio questo capitolo è stato tradotto, introdotto e commentato da Gershom Scholem, il quale non trascura di esporre il drammatico racconto "preliminare" delle dieci sefiroth o "sfere" della divinità, le prime tre nascoste nell'insondabile nulla del "senza fondo", le altre sette legate ai giorni della creazione.

Pasqua Ebraica (Pesach), la lezione sulle azzime (mazzot) del Rabbino Ca...

Come si indossano talled e tefillin

domenica 21 maggio 2017

Bar Mitzvah at the Western Wall in Israel

Zohar. Il libro dello splendore. Curatore: G. Busi. Traduttore: A. L. Callow. Illustratore: N. De Maria (Einaudi)



Frode di imbroglioni, lo definì l'Ottocento positivista. Libro santo e antichissimo lo credono, ancora oggi, ebrei ortodossi di tutto il mondo. Generazioni di credenti lo hanno usato come un baluardo dell'identità ebraica, mentre per altri le sue descrizioni della divinità sono eresie, che hanno ben poco di giudaico. Ai cabbalisti cristiani, dal Rinascimento al tardo Romanticismo, "Il libro dello splendore" ha offerto materiale di propaganda missionaria, grazie alle profezie cristologiche che vi sarebbero adombrate. Se storici del pensiero e antropologi lo studiano come documento di una rarefatta fenomenologia religiosa, il lettore curioso può trovarvi una fonte quasi inesauribile di racconti e di scenografie cosmiche. Deposito di arcani, impervio nella lingua e oscuro nelle immagini, lo Zohar è uno dei testi piú criptici dell'intero misticismo ebraico. Strutturato come un commento alla Bibbia, in una cornice di pochi personaggi, che sospirano, piangono, inveiscono e vengono talora rapiti in cielo, contiene passi di intensissima forza contemplativa e associazioni simboliche sorprendentemente profonde.

sabato 20 maggio 2017

Gerusalemme: vita quotidiana

Zohar. Il libro dello splendore. Curatore: G. Busi. Traduttore: A. L. Callow (Einaudi)



Questa edizione curata da Giulio Busi è la prima antologia in lingua italiana che ricostruisce la complessa e affascinante storia del libro, commentandolo capitolo per capitolo, decriptandone le più profonde associazioni simboliche.
Fonte di antichissima sapienza o falso ben congegnato? Un'opera dall'intensissima forza contemplativa e letteraria che da più di sette secoli custodisce il proprio mistero. Frode di imbroglioni, lo definì l'Ottocento positivista. Libro santo e antichissimo lo credono, ancora oggi, gli ebrei ortodossi di tutto il mondo. Ai cabbalisti cristiani, dal Rinascimento al tardo Romanticismo, il Sefer ha-zohar (Il libro dello splendore) ha offerto materiale di propaganda missionaria, grazie alle profezie cristologiche che vi sarebbero adombrate. A storici del pensiero e antropologi appare come il prezioso documento di una rarefatta fenomenologia religiosa. A grandi scrittori come Proust e Borges è sembrato un'inesauribile fonte di racconti e scenografie cosmiche. In questo deposito di arcani ognuno ha trovato ciò che cercava, anche la ricetta della felicità.

Pesach Domandare e domandarsi